Titolo: Il tutto in poco. Catasto e mappe franceschine nella Valsugana orientale e Tesino
Anno: 2013
Autori: Franco Gioppi
Editore: Croxarie
Abstract: Il Catasto come “carta d’identità” di un territorio è una definizione, ricca di significati storici e culturali, nella quale si condensa uno degli aspetti più significativi dell’Istituto catastale; dunque non solo fiscalità, non solo aspetti geometrici, non solo abbozzi, mappe, protocolli ma una poderosa e complessiva opera che sintetizza e rappresenta un territorio, il suo utilizzo e la sua evoluzione nel tempo, caratterizzata da un aggiornamento continuo e minuzioso. La carta d’identità del Catasto trentino era e rimane austriaca. Questo per alcuni motivi: la lungimirante visione di Maria Teresa d’Austria, che ha voluto creare un archivio dei possessi di tutto l’impero (sulla base dell’esperienza del Censo Milanese di Carlo VI), portato avanti dai discendenti della casata d’Asburgo (salvo un piccolo intervallo napoleonico) con vari “aggiustamenti” dettati dalle crescenti conoscenze matematiche e scientifiche, all’epoca in forte sviluppo; l’appartenenza del Trentino al Land Tirol con conseguente estensione del Catasto a tutto il nostro territorio; lo stretto collegamento con il Libro fondiario, altro Istituto di derivazione austriaca, “impiantato” e cioè fondato sulla base dei dati catastali; il mantenimento in conservazione del Catasto Fondiario ex-austriaco nella nostra regione anche dopo il passaggio all’Italia, riconoscendo le indiscusse qualità del sistema di gestione immobiliare austriaco (Catasto Fondiario/Libro fondiario) con la circolare del Ministero delle Finanze (1932); non ultime, l’amministrazione autonoma del Catasto, prima in carico alla Regione (1978) e poi alle due province autonome (2004), con norme di attuazione dello Statuto speciale d’Autonomia. Centocinquant’anni (l’impianto catastale nel Tirolo è dal 1855 fino al 1861), nel corso dei quali il territorio del Trentino ha conosciuto profonde e radicali trasformazioni, essenzialmente imputabili al passaggio epocale da un’economia di natura prevalentemente contadino/artigianale di tipo familiare all’attuale impostazione industriale/commerciale, cui avrebbe fatto da riscontro lo sviluppo di un’agricoltura intensiva, specialmente orientata alle produzioni frutticola e viticola. In questo contesto uno sviluppo senza precedenti è rappresentato dal settore edilizio, tanto privato che pubblico, che, a far data dagli anni del boom del secondo dopoguerra, ha interessato ampi ambiti territoriali coinvolgendo i grandi centri urbani ma anche i più piccoli insediamenti. Di tali mutamenti la mappa catastale è stata fedele testimone.
Penne nere a Strigno
Titolo: Penne nere a Strigno
Anno: 2012
Autori: Attilio Pedenzini (a cura di)
Editore: Comune di Strigno e Croxarie
Abstract: In occasione dell’ottantacinquesimo anniversario del Gruppo Alpini di Strigno, questa edizione delle “Istantanee di comunità” è dedicata alle penne nere che dagli anni Cinquanta del secolo scorso in poi hanno “abitato” la Caserma Giuseppe Degol e il paese, divenendone un elemento distintivo che ancora vive nel cuore e nel ricordo della gente di Strigno. In questi anni il paese ha subito profonde trasformazioni, che proprio in questo periodo riguardano anche il complesso della caserma. È il naturale scorrere del tempo che le richiede, ma il legame con gli alpini non è fatto di muri, ferro e legno. Si nutre piuttosto di alimenti meno tangibili ma molto più profondi, impossibili da sradicare o dimenticare.
Fogo, acqua e altre catastrofi
Titolo: Fogo, acqua e altre catastrofi
Anno: 2011
Autori: Attilio Pedenzini (a cura di)
Editore: Comune di Strigno e Croxarie
Abstract: I vigili del fuoco volontari sono una presenza familiare da ben oltre un secolo: anni attraversati da due guerre mondiali, alluvioni, incendi, calamità di ogni genere. Sono anche uno straordinario esempio della fatica, del coraggio e della dedizione richiesti dal prendersi cura di una comunità nei suoi momenti più cupi come in quelli più luminosi. Tutto questo cammina appena sotto la superficie di una mostra che non può avere intenti documentaristici né vuole restitu-ire nella sua interezza una storia che ha saputo superare i confini di paese per raggiungere anche le più lontane richieste d’aiuto. Questa mostra vuole invece toccare le corde più personali e profonde della memoria, dalla quale riemergono anche i volti e le voci di chi non c’è più, per riportarci alle labbra un piccolo grazie quando la sirena lacera l’aria o la strada si colora del rosso delle autopompe
Saluti e baci
Titolo: Saluti e baci. Strigno: i luoghi della memoria
Anno: 2011
Autori: Attilio Pedenzini (a cura di)
Editore: Comune di Strigno e Croxarie
Abstract: Il paese, soprattutto per chi ne è lontano, è un’entità rassicurante. La piazza, le vie, le case, ci dicono che qualsiasi cosa accada, qualunque vicenda personale o collettiva abbia in serbo per noi la vita, ci sarà sempre un luogo familiare, conosciuto, amico, dove ritrovarsi e ritrovare i segni della nostra storia. Ma il paese cambia. Giorno per giorno ripensa i propri spazi e le proprie funzioni accompagnando la comunità nel suo divenire. Il tema delle “Istantanee di comunità” del 2011 è proprio questo lento adattarsi dei luoghi alle persone che li vivono. Leggerne le tracce e osservarne le testimonianze è il modo migliore per comprendere che l’immutabilità non è prerogativa né dell’uomo né del paesaggio, ma è anche un’esortazione a ricercare l’equilibrio, salvaguardare un’identità, coltivare il rispetto.
Barba e capelli IVA compresa
Titolo: Barba e capelli IVA compresa
Anno: 2009
Autori: Luigi Zambiasi
Editore: Comune di Strigno e Croxarie
Abstract: Maneggiare la memoria è sempre un’operazione delicata, da intraprendere con rispetto e pazienza. La memoria fotografica di una comunità è fatta di tante istantanee “di famiglia” che documentano fatti, persone, luoghi, dove la maestria del fotografo cede necessariamente il passo al valore documentaristico dello scatto. A volte però capita di imbattersi in una fortunata combinazione di testimonianza e bravura tecnica di chi osserva attraverso l’obiettivo. E’ il caso di Luigi Zambiasi, che inaugura le “Istantanee di comunità” con una selezione del suo sterminato archivio, riportando alla memoria i volti di un passato recente in termini storiografici, reso lontano dalle profonde mutazioni vissute dalla nostra comunità negli ultimi decenni. è uno squarcio di luce dove prevale, nell’insieme, l’arte di saper fissare sul negativo l’essenza stessa di un periodo storico attraverso un ritratto, uno sguardo, un sorriso.
Eugenio Prati. Il pittore che narrò la vita trentina dell’Ottocento
Titolo: Eugenio Prati. Il pittore che narrò la vita trentina dell’Ottocento
Anno: 2007
Autore: Elisabetta Staudacher
Editore: Croxarie
Abstract: Con questo libro-monografia sul pittore valsuganotto protagonista, assieme a Giovanni Segantini e Bartolomeo Bezzi, della cultura artistica dell’Ottocento, nel centenario della scomparsa (1842-1907), la storica dell’arte Elisabetta Staudacher ci conduce all’interno del suo mondo, accompagnandoci lungo gli anni che scandiscono la vita, i rapporti, gli scambi, i successi e, soprattutto, aprendoci i carteggi intercorsi tra l’artista stesso, i suoi genitori, la contessa Virginia Alberti Poja, la figlia baronessa Giulia Turco Turcati, il barone a Prato.
Uomini e fatti del “Gherlenda”
Titolo: Uomini e fatti del “Gherlenda”. La Resistenza nella Valsugana orientale e nel bellunese
Anno: 2005
Autori: Giuseppe Sittoni
Editore: Croxarie, Mosaico
Abstract: Maneggiare la memoria è sempre un’operazione delicata, da intraprendere con rispetto e pazienza. La memoria fotografica di una comunità è fatta di tante istantanee “di famiglia” che documentano fatti, persone, luoghi, dove la maestria del fotografo cede necessariamente il passo al valore documentaristico dello scatto. A volte però capita di imbattersi in una fortunata combinazione di testimonianza e bravura tecnica di chi osserva attraverso l’obiettivo. E’ il caso di Luigi Zambiasi, che inaugura le “Istantanee di comunità” con una selezione del suo sterminato archivio, riportando alla memoria i volti di un passato recente in termini storiografici, reso lontano dalle profonde mutazioni vissute dalla nostra comunità negli ultimi decenni. è uno squarcio di luce dove prevale, nell’insieme, l’arte di saper fissare sul negativo l’essenza stessa di un periodo storico attraverso un ritratto, uno sguardo, un sorriso.
La brentana. L’alluvione del 1966 nella Valsugana orientale
Titolo: La brentana. L’alluvione del 1966 nella Valsugana orientale
Anno: 2004
Autori: Attilio Pedenzini
Editore: Croxarie
Abstract: L’alluvione del ‘66 è ancora ben presente nella memoria di chi vive in Valsugana, per l’eccezionalità dei fenomeni che l’hanno accompagnata (uno su tutti la doppia valanga, di acqua e massi, del torrente Chieppena) ma forse anche perché costituisce un evento di forte carica simbolica. Nei ricordi di chi ha vissuto i “lunghi terribili giorni” c’è un “prima” e un “dopo” dove poco o niente è rimasto uguale: un po’, se vogliamo, come nelle grandi guerre nel Novecento. Anche in questo caso, nella “piccola guerra” scatenata dalla natura, la frattura è un’esperienza dolorosa, di morti e distruzione.
Guido Suster. Alla benevolenza del lettore
Titolo: Guido Suster. Alla benevolenza del lettore
Anno: 2004
Autori: Attilio Pedenzini e Vito Bortondello (a cura di)
Editore: Croxarie
Abstract: Suster divise equamente la sua vita, a cavallo fra Ottocento e Novecento, nella passione per la ricerca storica e nell’attaccamento alla propria comunità, quella di Strigno, nel Trentino orientale: due sentimenti che spesso convergevanoe si intersecavano nelle sue pubblicazioni, nel suo vivere la politica, nella sua attività di amministratore pubblico. I più anziani ne ricordano i grandi baffi grigi e l’incedere austero, ma i loro padri,se ci fossero, ricorderebbero le tante occasioni in cui al “professore” si chiedeva un aiuto o un consiglio, certi di non tornare a casa delusi.
Se Iddio lo permette
Titolo: Se Iddio lo permette. I protestanti evangelici in Valsugana nella storia delle famiglie Carraro e Tiso
Anno: 2003
Autori: Teodoro Tiso
Editore: Croxarie, Mosaico, Biblioteca comunale di Borgo Valsugana
Abstract: La storia delle famiglie Carraro e Tiso, scritta sul filo della memoria e fin troppo sobriamente da Teodoro Tiso, rivela ai lettori presenze, identità, avvenimenti in parte o del tutto sconosciuti. Teodoro è un “credente”, un evangelico, abita a Samone, in Valsugana. Ha raccontato la sua storia a Renzo Grosselli per“L’Adige”: emigrato in Germania nel 1965, ha lavorato per ventuno anni in una fabbrica di Düsseldorf, ma ha anche fatto il pastore della sua fede. Ora nella casa di Samone ha aperto una sala di culto, ove si riuniscono i non molti evangelici della Valsugana. È l’anziano della comunità e il depositario della memoria familiare, che ha deciso, ora, di rendere pubblica.